LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Francesco Rossi
Una nuova opportunit da cogliere valutando i Pro e i Contro

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Nell’eterno dibattito tra apocalittici e integrati, l’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente guadagnando terreno nel nostro mondo, influenzando diversi aspetti della nostra vita. Ma come può essere conciliata con i principi democratici che costituiscono la base delle nostre società? La relazione tra democrazia e IA è un tema di crescente importanza che richiede una riflessione attenta. Le opportunità dell’IA nell’esercizio della democrazia: che l’IA possa essere, in potenza, uno strumento formidabile per rafforzare la democrazia è indubbio. La capacità generativa delle intelligenze artificiali applicata alla vita quotidiana ha in sé tutti i numeri per estendere l’esercizio della democrazia. Dall’accesso ai dati e alle informazioni, all’analisi persino predittiva di fenomeni e mutamenti sociali. Uno strumento, insomma, dalle grandi potenzialità. L’IA può essere un prezioso strumento per migliorare la partecipazione democratica. L’uso di piattaforme online e applicazioni mobili può rendere più accessibile il voto e coinvolgere i cittadini in dibattiti politici. Gli strumenti di partecipazione online possono consentire ai cittadini di esprimere le proprie opinioni e fornire feedback in modo più diretto. Avere un facile accesso alle informazioni, lo abbiamo visto con lo sviluppo del web e della società delle piattaforme è fondamentale: maggiori conoscenze portano maggior dibattito e a sviscerare temi e argomenti in modo più analitico e inclusivo. Ad esempio, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati per identificare tendenze, problemi emergenti e punti di vista contrastanti. Ciò può consentire ai cittadini di prendere decisioni più informate e partecipare attivamente al processo democratico. Inoltre, l’IA può migliorare l’efficienza dei servizi governativi. I chatbot e gli assistenti virtuali possono rispondere alle domande dei cittadini in modo rapido ed efficace, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’accesso ai servizi pubblici. L’automazione di alcune funzioni governative può ridurre il rischio di corruzione e garantire una maggiore trasparenza nell’erogazione dei servizi pubblici.

I Pericoli.

Se è vero, come abbiamo visto, che l’IA ha un enorme potenzialità di sviluppo nelle società odierne e in quelle future è anche vero che, in quanto strumento, può essere utilizzato in maniera poco etica. E può diventare uno strumento pericoloso, soprattutto laddove non esiste una conoscenza reale di ciò che può o meno fare e determinare.

Vantaggi e svantaggi.

Ed è così che da viatico per un rafforzamento delle potenzialità democratiche, diventa un pericolo stesso per la democrazia e un supporto non indifferente per i regimi e l’avvento di movimenti totalitaristi. La stessa informazione può diventare propaganda in un modo veloce e subdolo: lo abbiamo visto, del resto, con il fenomeno delle fake news.


Siamo prossimi a varie tornate elettorali: buona parte del mondo si confronterà, nel 2024, con nuove elezioni, a partire dall’Unione Europea, fino alle elezioni negli Stati Uniti e in India. E molte, anzi tutte, le strategie elettorali stanno trovando nell’IA terreno fertile. Immagini, video, discorsi, dibattiti, sono già prodotti o preparati con la magia dell’algoritmo. Una giungla di informazioni, controinformazioni, dati, affermazioni che si accavallano le une alle altre e che, grazie alla potenza virale dei social media, ci raggiungono a raffica, senza garantirci un efficace sistema di “controllo” della verità. Il rischio che l’IA possa essere utilizzata per manipolare l’opinione pubblica è elevato: gli algoritmi di social media e di raccomandazione dei contenuti possono amplificare le convinzioni esistenti e isolare le persone in camere echo, impedendo il dibattito pubblico e la comprensione reciproca. Questo può minare la democrazia se le persone non sono esposte a diverse prospettive e vengono bloccate in una bolla informativa che conferma solo ciò che già credono. Il filtro delle informazioni alimentato dall’IA è diventato un problema critico per la democrazia, poiché può portare a una polarizzazione crescente e alla diffusione di disinformazione. Del resto, l’uso dell’IA nei processi decisionali potrebbe portare a discriminazioni o ingiustizie: gli algoritmi possono essere influenzati dai pregiudizi presenti nei dati con cui vengono addestrati. Ad esempio, se un sistema di IA previsionale viene addestrato su dati che riflettono discriminazioni razziali o di genere, esso potrebbe perpetuare tali discriminazioni nei risultati che produce. E alimentare una catena di ignoranza – nel senso etimologico del termine – realmente pericolosa. Se poi consideriamo il risvolto economico, produttivo e commerciale dell’IA possiamo facilmente vedere come un utilizzo sbagliato, o meglio, strumentale dell’intelligenza artificiale sia essa generativa, analitica o predittiva possa portare a divaricare ancora di più la forbice tra i ricchi e poveri .

Solo imparando a conoscere l'intelligenza artificiale si ha la possibilità di diffendersi.

Evitando di averne timore. Lasciando che se ne parli e la si regoli, come sta iniziando a fare l’UE (entro il 2024 dovrebbe già entrare in vigore il primo AI act del Parlamento Europeo che affronta il tema dell’utilizzo dei dati biometrici). Per affrontare queste sfide, è necessario sviluppare regolamentazioni e linee guida chiare per l’uso dell’IA nei contesti politici e sociali. Gli organismi di regolamentazione devono collaborare con gli esperti di IA per stabilire normative che garantiscano l’equità, la trasparenza e la responsabilità nell’uso dell’IA. È importante anche sviluppare strumenti di audit e controllo per garantire che gli algoritmi siano conformi a tali regolamentazioni. L’intelligenza artificiale, per essere realmente strumento positivo di rafforzamento e anche, perché no, evoluzione della democrazia in forme ancora più alte e raffinate, deve poter essere conosciuta e riconosciuta da tutti e, soprattutto, deve essere progettata per rispettare i principi di non discriminazione e giustizia. Infine, anche l’alfabetizzazione digitale e l’educazione pubblica sono essenziali per aiutare i cittadini a comprendere l’IA e le sue implicazioni. Gli individui devono essere in grado di valutare criticamente le informazioni generate dall’IA e riconoscere la disinformazione. Per le prossime campagne elettorali, Google si è imposta delle nuove regole al fine di informare gli utenti con etichette, tag o watermark sull’origine artificiale o meno di immagini, audio o altri elementi. È già un primo passo. Ma il più deve necessariamente venire da noi e dalle nostre, capacità di discernimento, ragionamento, creatività.
Per il futuro, poi, è importante che le scuole e le istituzioni educative integrino nei programmi l’educazione sull’IA per preparare le future generazioni a comprendere e utilizzare in modo responsabile questa tecnologia. l’IA offre sia opportunità che sfide per la democrazia. È importante riconoscere il suo potenziale per migliorare la trasparenza e l’efficienza dei processi democratici, ma allo stesso tempo affrontare le questioni etiche e sociali che essa solleva. La chiave per un futuro di successo è trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la tutela dei principi democratici fondamentali. È essenziale che governi, organizzazioni, e cittadini collaborino per garantire che l’IA sia un alleato della democrazia, piuttosto che una minaccia. La strada da seguire richiede attenzione, responsabilità e la costante ricerca di soluzioni che possano migliorare la vita di tutti in modo equo e giusto.
Feedback : informazione utile o critica/recensione che viene fatta o inviata a qualcuno per mettere in evidenza ciò che si può fare per migliorarne le prestazioni, i prodotti, i servizi
Algoritmi di intelligenza artificiale: sono procedure di calcoli, schemi con i quali l'uomo codifica le modalità di elaborazioni dei dati.
Chatbot : software che simula ed elabora le conversazioni umane consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale.
Watermark : Il termine watermark significa letteralmente filigrana, infatti per specificare l'ambito informatico si utilizza solitamente digital watermarking.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.